• Per un percorso di sostegno psicologico e psicoterapia solitamente si cadenza un appuntamento a settimana, ma è possibile aumentare o diluire la frequenza in base alle esigenze della persona e al tipo di problematicità in oggetto.

Il minor tempo possibile che ci è concesso da noi stessi.

Il prezzo è pattuito in accordo con la persona in base al tipo di percorso che viene richiesto e ad alcune variabili personali. In media si tratta di 50 euro a seduta.

Sì, le prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche sono considerate come spese sanitarie.

Fino a differenti indicazioni legislative gli appuntamenti si svolgono sia per il terapeuta che per la persona con mascherina sanitaria, copri scarpe usa e getta, igienizzazione delle mani in entrata con apposito dispenser, ambiente areato e distanze di sicurezza di oltre un metro. Una volta concluso l’appuntamento l’ambiente viene sanificato laddove c’è stato un contatto sulle superfici.

Sì, è possibile attivare sedute telefoniche oppure con piattaforma Skype previa motivazione della richiesta da parte della persona in quanto preferibile lo svolgimento di persona.

Psicologo è chi ha concluso un percorso universitario magistrale in psicologia e ha conseguito l’abilitazione alla professione con relativa iscrizione ad un albo regionale.

Psicoterapeuta è chi ha già l’abilitazione alla professione di psicologo e consegue un diploma di specializzazione in psicoterapia quadriennale presso una scuola di formazione riconosciuta dal Miur.

Psicoanalista è chi ha già l’abilitazione alla professione di psicologo, consegue un diploma di specializzazione in psicoterapia quadriennale presso una scuola di formazione che dichiara di seguire un approccio teorico e pratico ad indirizzo psicoanalitico.

No, la prescrizione farmacologica è esclusivamente di competenza medica, meglio se psichiatrica o neurologica. Ma lo psicologo e psicoterapeuta può aiutare la persona a capire se richiedere una consulenza medica per eventuali terapie farmacologiche parallele al percorso psicoterapeutico

I primi incontri si svolgono sempre vis-à-vis, cioè frontalmente su delle poltrone. Si può proseguire così per tutto il resto del percorso terapeutico oppure se si ha necessità e si concorda insieme al terapeuta si può utilizzare il lettino.

Perché ho un problema specifico di natura emotiva e psicologica.

Perché non mi sento bene con me stesso e/o con gli altri.

Perché sono in un momento difficile e traumatico della vita.

Perché ho bisogno di un luogo dover poter essere ascoltato e depositare delle parti di me e della mia vita che non mi piacciono, mi fanno paura, mi fanno soffrire, sono faticose da sostenere da soli.

Perché sono curioso, vorrei saperne qualcosa di più di come sono fatto e di come mi relaziono con gli altri, mi pongo delle domande e noto delle discrepanze per cui vorrei potermi confrontare con qualcuno.

Assolutamente no. Secondo la deontologia lo psicologo è vincolato da segreto professionale in merito a tutto ciò venga riferito in seduta. Se sei minorenne sei ugualmente protetto dal segreto professionale per i contenuti specifici di ciò che racconti, ma i tuoi genitori o tutori legali avranno il diritto di avere informazioni generali circa il tuo stato di salute e l’andamento generale della terapia.